Le Straordinarie Vite di Angela

AuCopertina Le starordinarie Vite di Angelatore:Claudio Gnoffo

Trama: Cosa lega un apocalise zombie, un fantasy futuristico e una tragedia di cronaca?
Ce lo racconta Angela, che con le sue storie apparentemente scollegate dalla realtà ci porta a fare i conti con noi stessi. Un ragazzo in fuga dalla sua realtà ormai profondamente devastata, in fuga da se stesso e dalle sue responsabilità; una eroina stanca di portare sulle sue spalle il peso di un intero mondo, una ragazzina “normale” portata a compiere un gesto estremo per comunicare alla famiglia. Devastazione, pesantezza, solitudine… Al lettore il compito di collegare le storie e crescere da loro.

Avevo abbandonato un po’ il blog per impegni personali, forse perché non avevo più la forza per continuare, perché mi sembrava non aggiungesse nulla al marasma di opinioni e verità imposte che circolano in questo periodo, ma questo libro e il suo autore mi hanno dato nuova voglia di fare, magari di migliorare (scusate la digressione ma chi sa capisce).
Come avrete capito ci sono tre storie i cui protagonisti hanno lo stesso nome, ognuno vive nella sua realtà, ma sono collegati, ogni storia è raccontata dal protagonista della storia successiva, che riporta proiezioni di suoi sentimenti nel racconto della sua e delle altre storie; sembra un po’ confuso, ma nella terza parte tutto diventa chiaro; Angela Chiara Giannini, la protagonista, si rivela la scrittrice dell’intero romanzo.

Particolarmente intensa la prima parte; ti toglie il fiato e il sonno leggere una storia di zombie così vicina da essere quasi reale, che prende spunto dai grandi classici del genere ma con dei risvolti mai affrontati che lasciano dubbi senza risposta, concludendosi forse troppo bruscamente, ma comunque in modo spettacolare.

Più lenta e macchinosa la seconda parte, personalmente l’ho trovata forzata e in certi punti ripetitiva, sicuramente bloccata dai canoni del genere a cui appartiene, ma forse troppo carica di descrizioni in punti dove si chiedeva più velocità nella narrazione, passaggio dovuto ma doloroso.

Il nocciolo del romanzo però si trova nell’ultima storia, dove si descrive un ritratto familiare non proprio sereno con la realtà di un quadro psicologico, ognuno può trarne facilmente le proprie conclusioni, anzi è portato a farlo per potere chiudere il libro, continuare a vivere e avere consapevolezza del cammino che ha percorso con Angela.
Realistica, impegnativa e soddisfacente; personalmente la mia parte preferita 🙂

Una storia con tanta umanità in fondo, una sfida di un autore emergente che ha voluto intenzionalmente autopubblicare questo libro (per chi ancora non lo trova in libreria prossimamente potrà leggerlo su Amazon).

(3,5 / 5)